sabato 22 dicembre 2007

venerdì 21 dicembre 2007

martedì 11 dicembre 2007

giovedì 2 agosto 2007




C'è qualcosa di peggio che avere un'anima malvagia.
Avere un'anima assuefatta.

Charles Pèguy


mercoledì 1 agosto 2007







Quando diventiamo bambini cattivi non siamo ancora diventati adulti ... 
ma solo non più bambini.

venerdì 27 luglio 2007

lunedì 16 luglio 2007




"Dio è nei dettagli"

Spinoza




"L’esperienza è il nome che danno tutti ai propri errori"

Oscar Wilde




"L’eroe è un uomo in abito grigio che va al lavoro,
 rincasa ogni giorno e riesce a sopravvivere"

James Joyce




I sogni muoiono all’alba




"C’è una specie di nobiltà ad andare al patibolo da soli."


"La realtà è un' illusione
prodotta dal calo del tasso alcolico nel sangue."

Jay Mcinerney “Le mille luci di New York”




sento il rombo di una grossa macchina 

due mondi ed in mezzo 
amore perduto, fuoco a volontà 
pallottole dum-dum e spara per uccidere, 
sento i bombardieri in picchiata, e l’impero che cade … 



noi siamo il regno, noi abbiamo la chiave, 
noi abbiamo l’ Impero, prima come poi, 
noi non abbiamo dubbi … ” 



The Sisters of Mercy da “Lucretia my reflection”



"Galleggiare come una foglia

sul fiume della vita"

Confucio




Chi non è occupato a risorgere è occupato a morire

Bob Dylan



"La vita è un guaio."

dal film  "Amori ed altre catastrofi"

 Questa è la storia di una società che precipita. 
Simile a un tizio che cadendo dal 50° piano di un palazzo, 
per farsi coraggio, ad ogni piano si ripete: 
“fin qui tutto bene”… 
“fin qui tutto bene”… 
“fin qui tutto bene”… 
Il problema non è la caduta … è l’impatto.” 

dal film “La Haine“ di Kassovitz

Le origini...

 "…io ne ho viste di cose che voi umani non potete neanche immaginare, ho visto incrociatori in fiamme al largo dei bastioni di Orione ed ho visto i raggi b balenare nel buio al largo di Tamnoisen….E adesso tutti quei momenti andranno perduti nel tempo……come lacrime nella pioggia……. E’ tempo di morire."

(“Blade Runner”)

O straniero che passi,
va e riferisci a Sparta che noi qui giaciamo
obbedienti alle sue leggi”

(Termopili Ellade 480 a.c.)

Il cielo stellato sopra di me
la legge morale dentro di me”

(Immanuel Kant)

domenica 15 luglio 2007



"Fortunato è colui che quando muore
lascia qualcosa agli altri."

Re Hussein di Giordania ai funerali di Rabin

venerdì 11 maggio 2007


Sentinella di Fredric Brown
  
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa.
Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità, doppia di quella cui era abituato, faceva d'ogni movimento una agonia di fatica.
Ma dopo decine di migliaia d'anni quest'angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arrivava al dunque, toccava ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano sbarcato. E adesso era suolo sacro perché c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l'unica altra razza intelligente della Galassia ... crudeli, schifosi, ripugnanti mostri.
Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della Galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica.
E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo, e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano di infiltrarsi e ogni avamposto era vitale.
Stava all'erta, fucile pronto. Lontano cinquantamila anni luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a case la pelle.
E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante che tutti loro facevano, poi non si mosse più.
Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti col passare del tempo s'erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle di un bianco nauseante, e senza squame.